Jacopo Bassano (Jacopo da Ponte, Bassano del Grappa 1510 circa - 1592)



Seppellimento di Cristo (1574)
Olio su tela, 270x180 cm
Chiesa di Santa Maria in Vanzo, Padova

L'opera, che si conserva ancora nella sua collocazione originale, è firmata e datata dall'artista, il quale, a testimonianza del successo riscosso da tale composizione, ne eseguirà una replica per la chiesa dei Carmini di Vicenza. Altresì sono state rintracciate negli anni varie versioni realizzate dai figli e dalla bottega dell'artista, a testimonianza della fortuna anche postuma di questa invenzione. Essa risulta infatti di particolare originalità sia nell'ambientazione praticamente notturna, sia nell'ampio spazio lasciato al paesaggio che occupa una buona metà dell'intera composizione. Mentre il corpo di Cristo viene trasportato da Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, sulla sinistra le pie donne e San Giovanni, appena visibile di profilo, soccorrono la Vergine svenuta, mentre sulla destra la Maddalena prepara gli unguenti per l'imbalsamazione. Alla fonte di luce principale proveniente da sinistra all'esterno del dipinto, si aggiungono quella fioca del crepuscolo ormai avanzato e quella delle candele sulla destra. La diagonale del corpo di Cristo che prosegue in quella di Giuseppe d'Arimatea è studiata per indirizzare lo sguardo del fedele verso l'albero spezzato sulla sinistra dal quale si è formato un nuovo ramo, allusione alla morte e risurrezione. Nella produzione più tarda di questo periodo Jacopo torna ad un maggiore naturalismo che trova nelle ambientazioni notturne, sempre più ricorrenti, un nuovo contesto in cui esprimersi. Allo stesso tempo tale naturalismo tende a svilupparsi sempre di più in quella vena descrittiva attenta ai dettagli della vita quotidiana, si vedano qui in primo piano gli arnesi utilizzati per la deposizione dalla croce, che farà dell'artista bassanese uno degli anticipatori della pittura di genere.



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